di Chiara D’Elia

Blockchain e Internet of Things (IoT): quale collegamento?

La blockchain può essere intesa come un grande database di transazioni crittografate su una rete decentralizzata di tipo peer-to-peer che permette di ridefinire, basandosi su un meccanismo alternativo di fiducia, il modo in cui si crea, si ottiene e si scambia valore.

L’adozione della blockchain nel mondo dell’Internet of Things[1] ha permesso di aprire nuove strade e nuove forme di erogazione di servizi in cui i clienti sono rappresentati dalle “cose”. Si è reso necessario disporre di soluzioni che permettessero di sviluppare forme di pagamento gestite dall’IoT e per l’IoT. La “catena di blocchi” può essere difatti utilizzata per tracciare miliardi di dispositivi collegati, consentendo l’elaborazione delle transazioni che questi producono e il coordinamento tra i device fisici. Questo approccio decentralizzato eliminerebbe i punti di guasto (failure) delle reti tradizionali, facilitando la creazione di un ecosistema più resiliente sul quale potranno operare i dispositivi smart. Gli algoritmi crittografici utilizzati dalle blockchain, inoltre, permetterebbero di aumentare la tutela dei dati dei consumatori privati. L’Internet of Things (IoT) rappresenta il primo passo verso la piena digitalizzazione della nostra società, specie se abbinato alle blockchain per creare una rete dove tutti i miliardi di oggetti che noi tutti usiamo sono interconnessi mediante reti di comunicazione agli altri oggetti e sistemi informatici, oltre che all’ambiente circostante.

IOTA è una blockchain Internet of Things che utilizza un Directed Acyclic Graph (DAG)[2] come registro distribuito (Tangle), invece della blockchain convenzionale con blocchi, ma che, come quest’ultima, supporta transazioni sicure all’interno di una rete senza la necessità di una autorità centrale in grado di garantirne la validità. Tangle nasce quindi come architettura per una rete in grado di supportare il gran numero di micro-transazioni automatizzate – di informazioni, ma anche di valore – che avvengono fra i dispositivi all’interno delle applicazioni IoT.

La maggiore agilità della rete e la capacità di gestire grandi volumi di transazioni, spesso caratterizzate da poche informazioni e da basso valore unitario, sono rese possibili rendendo meno stringenti le regole per l’esecuzione dei trasferimenti e semplificando il meccanismo del consenso. Pur mantenendo la visione legata a un consenso distribuito, è risultato necessario un approccio diverso per rendere il network scalabile[3] nell’ambito di un ecosistema di IoT, in cui saranno presenti decine di miliardi di dispositivi connessi[4].

 

 

[1] Si rammenti che con Internet of Things (IoT), o Internet delle cose, si intende la rete che interconnette “oggetti intelligenti”, caratterizzati da una identità, cioè dotati di un identificativo univoco nel mondo digitale, e dalla connettività, per poter trasmettere e ricevere informazioni.

[2] In matematica e informatica un grafo aciclico diretto oppure grafo aciclico orientato è un particolare tipo di digrafo che non ha cicli diretti, ovvero comunque scegliamo un vertice del grafo non possiamo tornare ad esso percorrendo gli archi del grafo. Per grafo si intente una configurazione formata da un insieme di punti (vertici o nodi) e di linee che uniscono coppie di vertici, la cui utilizzazione in seno a una disciplina, detta appunto teoria dei giochi, consente di affrontare e risolvere problemi particolari.

[3] In informatica per scalabilità si intende la caratteristica di un sistema software o hardware di essere facilmente modificabile nel caso di variazioni notevoli della mole o della tipologia dei dati trattati.

[4] Nella prossima decade si stima che ci saranno più di 50 miliardi di dispositivi connessi a Internet, i quali renderanno disponibili servizi dall’utilità inimmaginabile, dovendo però allo stesso tempo affrontare problematiche molto complicate, fra cui quella delle micro transazioni. Tali dispositivi infatti dovranno essere in grado di scambiare tra loro minuscole quantità di denaro, in modo immediato e possibilmente senza costringere i produttori a scendere a compromessi nel design e nella dotazione di hardware.